Dalle origini fino ai giorni nostri l’ascesa di uno dei capolavori di Patek Philippe Nautilus Orologi Replica.

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A Ginevra invece  si stava preparando una rivoluzione che avrebbe cambiato il volto del settore dell’orologeria di lusso e suscitato discussioni e opinioni discordanti senza fine.Tutti i riflettori quell’anno erano puntati sul Migliore qualità replica Patek Philippe Nautilus, un orologio in acciaio inossidabile che sorprendentemente superò il prezzo di un orologio d’oro.
La direzione di Patek Philippe aveva percepito la necessità di un cambiamento, di mantenere la propria tradizione e contemporaneamente rinnovare l’immagine che il pubblico percepiva del marchio.

Gli anni ‘70 furono per l’orologeria svizzera in generale un periodo estremamente difficile; non dimenticare che in quel decennio la spietata concorrenza degli orologi al quarzo “made in Japan” obbligò gli imprenditori svizzeri a un riesame attento della loro organizzazione e a un profondo lifting chirurgico dei loro prodotti.

Audemars Piguet aveva pubblicato il loro Royal Oak 4 anni prima: anch’esso era un orologio sportivo di lusso in acciaio inossidabile nonostante la scuola di pensiero prevalente all’epoca fosse ancora che gli orologi di lusso non fossero realizzati con questo metallo.

L’anno dell’ arrivo del Nautilus fu il 1976. Nel mondo la corsa allo spazio aveva raggiunto il suo culmine. La Guerra Fredda era in una fase inquieta di pausa conosciuta come “distensione”.
Il Concorde faceva il suo volo inaugurale attraverso l’Atlantico, Steve Jobs e Steve Wozniak fondavano la Apple  mentre i prezzi del petrolio continuavano a schizzare in alto. In italia Roberto Benigni esordiva in Tv, e il quotidiano “la Repubblica” faceva la sua prima apparizione nelle edicole.

Eppure… Eppure entrò in scena un orologio di quella venerata casa di alta orologeria che ha sfidato non solo tutte le convenzioni di design di un segnatempo, ma lo fece con tale personalità che ha lasciato gli osservatori senza fiato.

L’oro era infatti il punto di riferimento come materiale realizzativo ; si indossa con una discreta comodità al polso, con una cassa di misura media e sagomata tradizionalmente.

Il Nautilus si presenta con “insolenza” dove nessun orologio era arrivato prima.

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Pubblicità dell’epoca del Nautilus 3700. Come gli eroi del passato avevano una spada per rappresentarli, oggi hai Il Nautilus

Un diametro di  42mm. Un profilo di cassa vigoroso, decisamente mascolino.
Una ghiera inedita che combinava la forza geometrica di un ottagono con i lineamenti atletici di un cerchio.
Le caratteristiche del Patek Philippe Nautilus rappresentavano un drastico distacco dal prodotto tipicamente disponibile al tempo ma era ancora più sorprendente dato lo stile conservativo del brand.

Ancora a oggi gli appassionati del Nautilus ( e del suo successore in termini di design, L’aquanaut ) si considerano una branca a parte tra i collezionisti di Patek Philippe.
Non è raro trovare forum online dove si accendono dibattiti furiosi il Nautilus viene ancora considerato non come un “vero Patek”.
Secondo Genta ( “L’architetto” dell’orologio) in una intervista a Revolution, questi orologi “rappresentano la rottura tra il passato di un marchio e il suo futuro”. E ‘vero che il Nautilus assomiglia poco superficialmente con il resto dei suoi fratelli Patek Philippe, ma la qualità della sua costruzione e la sua esecuzione impeccabile di progettazione sono chiare prove della sua discendenza.

Il Nautilus ha anche la peculiarità di essere il primo orologio Patek Philippe che il CEO Thierry Stern possedeva – un regalo per il suo 20esimo compleanno da suo padre Philippe. .

“L’architetto” dietro il  Nautilus era una specie di scienziato creativo il cui obiettivo dichiarato era di “far scoprire una nuova identità per quel qualcuno che ancora non si fosse accorto di averla”. Un ispiratore di orologi, se vuoi.

Dopo che diede forma al Royal Oak di Audemars Piguet,, Al Bulgari-Bulgari e al Constellation di Omega Gérald Genta mise il suo inimitabile timbro anche per Patek Philippe.

L’introduzione del Nautilus fu una pietra miliare nel ridefinire il significato di un segnatempo di lusso.
Il suo design unico unito al marchio che lo ha lanciato ha fatto in modo di renderlo uno degli orologi più riconosciuti e richiesti al mondo.
La lunga lista d’attesa per modelli anche di base e la forza che ha nel mercato testimoniano la sua continua desiderabilità che ha nel tempo.

UNA STORIA CHE SI SCRIVE DA SOLA

Il Nautilus è sorto dal mare, come un vecchio dio ellenico, omonimo del celebre sottomarino nell’epico romanzo di fantascienza di Jules Verne 20.000 leghe sotto i mari. Il suo nome deriva propriamente dalla parola greca che significa nave o marinaio, e l’ampia ghiera in acciaio dell’orologio prende i suoi spunti di design dagli oblò ermeticamente chiusi delle navi. La caratteristica estetica distintiva dell’orologio, con delle “orecchie” sporgenti su entrambi i lati della cassa hanno lo scopo di evocare le cerniere prominenti delle finestre a compartimento stagno.

l Nautilus è sorto dal mare, come un vecchio dio ellenico, omonimo del celebre sottomarino nell’epico romanzo di fantascienza di Jules Verne

 

L’evoluzione del Patek durante gli anni

I primi modelli di Nautilus ebbero un ingeniosa costruzione della cassa che differiva da quella solitamente tripartita dei loro contemporanei  .  Era costruita in due pezzi.
Il monoblocco fondo cassa – carrure ricavato da un blocco unico d’acciaio, comportava un solo foro per l’albero di carica; la lunetta era fissata e compressa contro le spalle della cassa grazie a quattro viti di chiusura.
Le anse della cassa , insieme alle “orecchie” simmetriche , fornivano una compressione uniforme su una guarnizione in gomma che permetteva alla cassa di diventare più resistente alla penetrazione man mano che la pressione dell’acqua aumentava , come avviene nei grandi transatlantici.

Altro retroscena: anche se è noto ora che Gérald Genta ha progettato il Nautilus, era una pratica comune prima tra i produttori di non pubblicizzare i nomi dei designer di orologi. I documenti di brevetto per quanto riguarda le varie caratteristiche del nome Nautilus vedono unicamente Philippe Stern nella creazione dell’orologio, senza crediti su Genta.
Eh si, proprio come nel romanzo Verne l’uomo dietro il Nautilus è stato avvolto dal segreto: il capitano immaginario di Verne ha preso per sé il nome di Nemo, che in latino significa “nessuno”.

Il Nautilus originale con referenza 3700/1 in acciaio inossidabile con ore, minuti e una piccola data a ore tre, divenne affettuosamente rinominato Jumbo:
Con 42 mm di larghezza (spalle comprese ) e  7,60 mm di spessore superava ampiamente le dimensioni allora giudicate moderne ed eleganti.
La natura eccentrica del suo design in relazione ad altri segnatempo dell’epoca portarono il mercato a rispondere lentamente alla sua attenzione. Difatti fu negli anni ‘80 che il Nautilus arrivò ad esplodere di popolarità.
Fondamentale in questa autentica ascesa fu una campagna pubblicitaria che sottolineava la versatilità del Nautilus in occasioni formali e non mettendo sfacciatamente il focus sul prezzo piuttosto pretenzioso per un orologio in acciaio inossidabile.

Culturalmente il nautilus stava anche cavalcando un’onda di nuove correnti e stili di vita.
Gli anni ‘80 videro l’esplosione dell’ action hero cinematografico, del culto di fare sport e di un nuovo trend maschilista in contrapposizione al femminismo degli anni ‘70.
l’icona del businessman in forma prese piede e spinse la domanda di orologi che potessero esprimere lusso, esclusività e una forte mascolinità allo stesso tempo.

Nel 1980 Patek Philippe anticipa ancora una volta le tendenze pubblicando un modello per le donne, la referenza 4700 animato da un movimento al quarzo e un impermeabilità garantita a 60 mt.
Le donne avevano guardato al Nautilus con un inaspettato entusiasmo, e il desiderio per orologi oversize da uomo tra i membri del gentil sesso può essere fatto risalire proprio agli scossoni culturali che hanno definito quel periodo.
Appena un anno dopo, per i polsi più sottili fu sviluppata la referenza 3800 con una cassa di 37,5 millimetri.

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Il modello Patek 4700 da donna uscito nel 1980

Dopo la fine della produzione del modello Nautilus grande nel 1990, questo orologio restò per qualche tempo il solo modello sportivo Patek Philippe. I Nautilus erano disponibili in acciaio, acciaio oro oppure oro, come pure in qualche versione in platino.
Ma l’orologio conservava sempre questa forma caratteristica, questo design unico che lo identificava a prima vista com un oggetto di prestigio.

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E’ un momento d’oro per Patek Philippe: le file ai concessionari si allungano; si vedono apparire i primi Nautilus nei cataloghi delle grandi case d’aste, dove i prezzi dei modelli originari sorpassano spesso quelli degli orologi nuovi che escono  dalla produzione. Il Nautilus è entrato nell Hall of fame dei segnatempo

Per 8 anni non vi fu quindi una grande cassa in produzione fino al  1998 quando Patek Philippe propose  nuovamente la cassa originaria creando per il Nautilus una nuova complicazione: l’indicazione della zona di ricarica con la referenza 3710/1A

Nel 2005, viene invece presentato il primo Nautilus dotato di tre complicazioni: indicazione della riserva di carica, fasi lunari e calendario a lancette.

IL NUOVO NAUTILUS

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La nuova collezione Nautilus è stata rilasciata nel 2006 , in occasione del 30 ° anniversario di quella originale.
La nuova costruzione della cassa in tre pezzi non riduce in alcun modo la leggendaria robustezza dei Nautilus.

Cinque dei sei modelli sono dotati di un fondello in vetro zaffiro ( con l’eccezione del modello 38,4 millimetri di medie dimensioni ) .
L’aggiunta di questa funzionalità relativamente moderna ha richiesto l’uso della costruzione della cassa tripartita , lasciando la cassa monoscocca che era stato simbolo di manifattura della versione originale.

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i metodi di fabbricazione moderni con l’impiego di nuove tecnologie e nuovi materiali permettono di realizzare delle casse di concezione classica fondo cassa – carrure – lunetta con nulla da invidiare alle casse monoscocca del modello 1976 in fatto di resistenza e impermeabilità.
Patek Philippe ha mantenuto il meccanismo dell’oblò per serrare la lunetta. Ma le due spalle, un tempo rettilinee, mostrano ormai una leggera curvatura che prolunga il profilo della lunetta. Un dettaglio non indifferente che rafforza l’eleganza della nuova cassa.

Nel 2010 Patek Philippe ha presentato in Anteprima a Baselworld una serie di orologi calendario che le sue varie collezioni, tra cui dava particolarmente all’occhio il Nautilus con referenza 5726 essendo il primo orologio a calendario annuale in acciaio della casa Svizzera.

I Modelli di Nautilus dedicate alle donne hanno tenuto il passo di quelli della loro controparte con due nuovi orologi a carica auomatica in acciaio inossidabile introdotti nel 2011 con una lunetta tempestata di diamanti e un bracciale in acciai

Il 2012 ha visto l’introduzione di nuovi Nautilus alla collezione con quadrante bianco per un tocco casual ad un week end elegante.
Nonostante fosse designato come orologio sportivo il quadrante nero del Nautilus ha sempre dato all’orologio un tocco formale.
In termini di indossabilità questo ha definitivamente aiutato il modello ad essere totalmente versatile perfettamente “a suo agio” in sala riunioni come in spiaggia con un bel cocktail.

Dalla musica alla moda, dallo sport alla gastronomia, dai motori ai alla scrittura. Ogni categoria ha le sue icone. Possiamo dire che il Falso Patek Philippe Nautilus Orologi è entrato di diritto tra quelle opere che rimarranno nella storia dell’orologeria svizzera e di tutto il mondo.