Al salone le tradizioni Jaeger-LeCoultre erano ben rappresentate dal modello Master Ultra Thin 41, un orologio ultrapiatto cui dimostrazione di savoir-faire è firma dell’Alta Orologeria Made in Swiss. Un orologio ultrapiatto è il frutto di ore e ore di lavoro trascorse a pensare come ottimizzare componenti come platine, ruotismi – e soprattutto quando a carica automatica il rotore o la massa oscillante – in modo che lasciando intatta la larghezza del Calibro tutto l’insieme risulti immensamente più “magro”.

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SIHH 2013: Jaeger-LeCoultre Master Ultra Thin 41 acciaio

Già nel 1928 un ingegnere di Neuchatel chiamato Jean-Leon Reutter costruì un orologio in grado di funzionare ad aria…tuttavia ci vollero diversi anni e molti studi da parte della Jaeger LeCoultre perchè si riuscisse a trasformare questa idea in un orologio che fosse davvero vicino a quello che può essere definito come movimento perpetuo!Il frutto di questo lavoro è l’Atmos, introdotta dalla Jaeger LeCoultre nel 1936…il principio tecnico di questo meccanismo è il seguente: all’interno di una capsula ermetica vengono inseriti in una precisa quantità dei liquidi e dei gas che si espandono all’aumentare della temperatura e si contraggono ad un suo diminuire creando un movimento della capsula, questo movimento viene utilizzato per ricaricare una molla che fa funzionare l’orologio…basti pensare che con un solo grado di variazione all’interno del range che va dai 15 ai 30 gradi è in grado di far funzionare l’orologio per due giorni!Chiaramente per poter convertire un così piccolo quantitativo di energia in movimento tutto all’interno di un Atmos si deve muovere in modo molto quieto, infatti le due oscillazioni al minuto che compie il suo bilanciere sono 150 volte più lente della normale oscillazione di un pendolo…quindi non sorprende nemmeno che 60 milioni di atmos in funzione producano lo stesso quantitativo di energia di una lampadina da 15 watt!

Storia degli orologi ultrapiatti Jaeger-LeCoultre

Alla fine del XIX Secolo gli orologi da donna erano per lo più allacciati al polso. Edmond Jaeger fu tra quelli che avevando intuito che gli orologi avrebbero presto necessitato di un significativo processo di miniaturizzazione, lanciando una sfida si rivolse al mercato per cercare chi sarebbe stato in grado di costruirglieli. Un anedotto riporta che nessuno gli rispose a parte Jacques-David LeCoultre, direttore di una manifattura che ai tempi realizzava strumentazioni assai moderni.

Dopo essersi incontrati nel 1903, Jacques-David LeCoultre e Edmond Jaeger siglarono un primo accordo, tuttavia la ditta Jaeger, sviluppando sino a quel momento in prevalenza cronometri da marina e strumentazioni di bordo, non si era ancora cimentata nella costruzione di meccanismi di ridotte dimensioni. Entrambi videro in questa partnership la possibilità di portare a termine un progetto per i tempi così innovativo.

Il primo passo fu nel 1907, quando presentarono il nuovo Calibro Lépine di 17 linee che, spesso appena 1,38 millimetri, risultò il movimento meccanico per orologio più sottile del mondo, primato ancora oggi ineguagliato per quella categoria di Calibri.

Molti anni dopo nel 1953 il marchio presentò il Calibro 803, che con il suo spessore di 1,64 millimetri inaugurò l’era degli orologi ultrapiatti da polso. Dieci anni dopo il Calibro 838 suo successore era spesso 1,85 millimetri, appena due decimi di millimetro in più ma per integrare un fondamentale dispositivo antiurto. Nel 1976 il movimento automatico 900 inaugura la linea dei Calibri contemporanei ultrapiatti della Maison con un bilanciere che oscilla alla frequenza di 28.800 alternanze all’ora e l’aggiunta della data per uno spessore complessivo di 3,25 millimetri. Fra i suoi discendenti figura il calibro 898C, montato oggi nel Master Ultra Thin 41.

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Master Ultra Thin 41

E’ stato presentato la settimana scorsa al SIHH 2013 in due versioni, una in acciaio con quadrante in argento soleil e indici rodiati lucidati, l’altra in oro con quadrante color guscio d’uovo e indici dorati. Seguendo l’etichetta di un orologio ultrapiatto, il Master Ultra Thin 41 punta tutto – oltre alla leggerezza – sulla semplicità. E’ un solotempo e fornisce ore e minuti con due lancette dauphine tralasciando i secondi continui: con il minimo il massimo dell’eleganza.

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Master Ultra Thin 41 oro rosa

Oltre al marchio sul quadrante la scritta “Automatique” ricorda la funzione di carica autonoma: con il suo spessore di 3,30 millimetri, il calibro automatico Jaeger-LeCoultre 898C possiede una riserva di carica di 43 ore. Questo Master Ultra Thin vanta una nuova cassa di 41 millimetri per uno spessore di 7,48.
Davvero elegante negli abbinamenti di colore del quadrante in nuance con il tipo di metallo.

Caratteristiche

Altre caratteristiche tecniche di Jaeger-LeCoultre Master Ultra Thin 41 qui in acciaio e qui in oro rosa.

Altre informazioni su questa Novità SIHH 2013 Jaeger-LeCoultre a questo link.

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